Ricordati che devi risorgere – Episodio 9

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Repubblica Fiorentina, 1348. Arrigo, detto Corvaccio, è accerchiato dai Morti in una casupola tra le campagne di Certaldo. Riuscirà a fuggire e a mettersi in salvo dal Flagello che si è abbattuto sui regni degli uomini? Un racconto interattivo ambientato nel mondo del Decameron dei Morti

Come detto qualche post faThe Incipit è il bellissimo sito italiano dove poter postare delle storie a bivi che tutti possono leggere e votare, scegliendo di volta in volta il paragrafo con cui la storia continua… Una sorta di “Scegli la tua avventura” che però poi alla fine genera un racconto univoco e non uno ramificato. Ed ecco allora che ho deciso di aprire le vicende e l’ambientazione del mio Decameron dei Morti a nuovi sviluppi, ideando un racconto interattivo che tutti quelli interessati possono scrivere con me.

Il racconto si chiama Ricordati che devi risorgere ed è appena uscito il nono e penultimo episodio: E del tuo fallo perdonanza chiedi. Siete tutti invitati a partecipare a questo esperimento di scrittura collettiva, in questo modo:

  1. Ricordati che devi risorgere è diviso in 10 episodi. Ogni episodio è scritto in base alle preferenze espresse alla fine dell’episodio precedente.
  2. Una domanda conclude infatti ogni episodio: come proseguirà la storia? Potete votare una delle 3 possibilità previste di volta in volta e partecipare insieme agli altri lettori nel cambiare il corso degli eventi, definire il personaggio, intrecciare la trama.
  3. La maggioranza dei voti determina lo sviluppo del capitolo successivo.
  4. Potete inoltre lasciare i vostri commenti ad ogni episodio, scambiare le vostre opinioni, idee e suggerimenti con gli altri lettori, con me e condividere la storia sui social network.

E’ l’ultima occasione per modificare la storia!

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Ricordati che devi risorgere – Episodio 9

E del tuo fallo perdonanza chiedi

(…)

Mentre allora Orlando col fuoco e il ferro teneva a bada i Morti, io aiutai prestamente il villico a tirarsi in piedi, ma non vi fu pace per neanche un momento, ché subito si riversaron nella sala quegli abomini che avevamo visto da fuori, dalla pelle cadente e l’andatura caracollante, ed essi avevano fattezze di orrendi trapassati ma parevan strepitare con voce da vivi.
“Non li temete!” gridò Artisia, “altro non sono che uomini viventi, che si son ricoperti delle pelli dei morti per non esserne aggrediti!. Ma, deh, proviamo se quelle loro cappe rinsecchite reggono alla prova del fuoco, oltre che a quella dei Trapassati” e così dicendo scagliò un grande stuoia fiammeggiante verso di quelli. E le pelli scuoiate di cui si ammantavano, strappate forse ai redivivi stessi, arsero come foglie secche e tutti li avvamparono e tanto questo espediente riuscì che essi, indietreggiando e tra loro urtandosi e spingendosi, l’un con l’altro si diedero alle fiamme e fuggirono dal refettorio. E quando i tre Crocifissi si avvedettero che sotto delle pelli morte vi eran uomini viventi che gridavano e fuggivano, riversarono su di essi la propria matta bestialità e corsero fuori inseguendoli ed essi stessi prendendo fuoco mentre li abbrancavano e sempre maggior danno intorno causando, non più curandosi di noi.

Lesti ed accorti, uscimmo allora anche noi da quel convento e Artisia ci guidò con gran perizia ed astuzia lontano da quel luogo di follia, mentre attorno a noi si aggiravano cadaveri fiammeggianti. Grazie all’accortezza della nostra guida e alla prontezza di Orlando, fuggimmo dunque nella selva e seguimmo le indicazioni del villano fino a trovarci davanti a quel riparo che egli ci aveva indicato poc’anzi.
Lì egli ristette e ci fece cenno di entrar lo speco e trovarvi ricovero.

Fu solo allora che udimmo un gran verso ringhiante provenirvi.

Eravam così giunti alla fine della nostra avventura.

Come si concluderà la storia di Corvaccio?

  • Un finale lieto e tranquillo: l’orrore più grande è ormai dietro le spalle
  • Un orribile colpo di scena, ma con una speranza pel futuro
  • Una tragedia annunciata, per Corvaccio la fine del viaggio

Leggi, scegli, vota e commenta Ricordati che devi risorgere!

Mauro Longo
Mauro Longo
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