Original D&D è il primo gioco di ruolo e la prima incarnazione di D&D. Ci si può giocare? Regge gli oltre 40 anni di età che possiede? Swords & Wizardry, il suo retroclone principale, è meglio o peggio?
In attesa del prossimo Dungeons & Dragons, che si chiama appunto “Next“, mi è tornata voglia di giocare o sfogliare le varie edizioni precedenti di D&D. E allora, ragionandoci su, ecco una piccola Guida alle edizioni passate, per chiarire a tutti le varie differenze. Questa non è una edition war, ma un confronto con tutti i fattori positivi delle diverse versioni del gioco di ruolo più famoso di sempre.
Original D&D (1974)
Di Gary Gygax e Dave Arneson (TSR): qualcuno dice che è già questa la versione più bella del gioco e che da allora in poi si è trattato solo di “aggiustare gli errori dei giocatori”. E’ il primo gioco di ruolo pubblicato e deriva da un wargame precedente di Gary Gygax chiamato Chainmail: e c’è chi gioca ancora anche a Chainmail. Da Chainmail Original D&D mutua le regole del combattimento, mentre da un altro gioco chiamato Outdoor Survival (richiesto per giocare) le regole per avventure nelle terre selvagge. Per chi non giocava a Chainmail e ha più dimestichezza con i regolamenti successivi, esiste per fortuna un “sistema alternativo” tutto D&D-oso.
Ci sono già dentro molti elementi iconici di D&D: le sei Caratteristiche (Forza, Destrezza, Costituzione, Intelligenza, Saggezza e Carisma), le classi e le razze del personaggio (guerriero, mago e chierico umani + elfi, halfling e nani), l’avanzamento per Livelli, l’Allineamento (legale, neutrale e caotico), la Classe Armatura e l’esplorazione di sotterranei pieni di trabocchetti, effetti magici surreali, mostri e tesori.
Di questa edizione fanno parte i tre volumetti delle regole base, Men & Magic, Monsters & Treasure e Underworld & Wilderness Adventures, e i successivi cinque moduli ufficiali:
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- Greyhawk: Supplement I di Gary Gygax e Rob Kuntz, che introduce nuovi mostri, incantesimi e regole, amplia le regole di combattimento “alternative” e offre due nuove classi giocabili: Ladro e Paladino.
- Blackmoor: Supplement II di Dave Arneson, con regole per avventure subacquee, regole per colpire le locazioni corporee e due nuove classi: Monaco e Assassino. Contiene anche il primo scenario per gioco di ruolo mai pubblicato, “Temple of the Frog”.
- Eldritch Wizardry: Supplement III di Gary Gygax e Brian Blume, con regole per Druidi, Psionici e Demoni, nuovi incantesimi e oggetti magici.
- Gods, Demi-Gods, & Heroes: Supplement IV di Rob Kuntz e James Ward, con regole e statistiche per le divinità e qualche accenno al pantheon Melniboneano delle opere di Moorcock, che causò in seguito qualche controversia legale.
- Swords & Spells di Gary Gygax, successore di Chainmail e con regole per le miniature in D&D e il combattimento di massa.
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Greyhawk e Blackmoor sono del 1975 e Eldritch Wizardry, Gods, Demi-gods & Heroes e Swords & Spells del 1976, con ciascuno diverse ristampe, riedizioni e versioni fino al 1979. Questi supplementi, specialmente Greyhawk, cominciarono le trasformazioni del gioco nella direzione delle edizioni successive. Nel frattempo, OD&D venne ristampato molte volte. Alcuni cambiamenti editoriali tagliarono fuori i riferimenti alle opere di Tolkien, come Balrog, Ent e Hobbit, che divennero Balor, Trant e Halfling. La seconda e terza tiratura (First Beta e First Gamma) aggiungevano un foglio con gli errata presenti nel testo dei tre manualetti base, che poi vennero sistemati nelle ristampe successive. Fino al 1975 (Prime Tirature, Seconda Ristampa e Terza ristampa) i tre manualetti base vennero rilasciati in una scatola e con copertine color legno, mentre dal 1976 (Quarta ristampa) in poi in una scatola e con copertine bianche.
L’ultima versione stampata è la “Original Collector’s Edition” (Settima ristampa) pubblicata tra il 1977 e il 1979.
Versione moderna e Retrocloni
Mai tradotta in italiano, questa versione del gioco è stata di recente ripubblicata dalla Wizards of the Coast in una lussuosissima edizione per giocatori e collezionisti, con tutti i volumi tranne Swords & Spells. L’edizione ristampata è una sorta di Ottava ristampa, con copertine moderne realizzate per l’occasione ma il resto dell’artwork interno lasciato immutato (bruttissime ma nostalgiche illustrazioni amatoriali), comprende una bella scatola di legno, schede e un set di dadi. Strano che sia stata lasciata la pagina degli errata, invece che correggere gli errori (altri termini editoriali sono stati modificati, quindi non è una ristampa anastatica ma una riscrittura) ed è un peccato che non sia stato incluso dentro anche Swords & Spells (che effettivamente non fa parte del canone) o che siano state espunte le parti del pantheon di Conan e Elric da Gods, Demi-Gods & Heroes. La trovate anche su Amazon!
Inoltre, questa versione del gioco è stata retroclonata da Swords & Wizardry, con tantissimo materiale da scaricare gratuitamente, a partire dal manuale delle regole base. Swords & Wizardry presenta l’approccio generale, materiale selezionato da tutti i supplementi e in particolare da Greyhawk (Incantesimi, Oggetti Magici e Mostri) nonché da Advanced D&D 1, molte house rules e alcune aggiunte, ma può essere reperito anche nella versione “absolut”, fedele ai soli tre manuali base originali.
E’ considerato attualmente uno dei migliori e più diffusi retrocloni di D&D in circolazione.
Ci si può giocare?
Bene, giocare a Original D&D è davvero una brutta gatta da pelare. Per certi versi il gioco è una versione anche più banale di Basic D&D, per altri punti di vista, necessita di Chainmail o Outdoor Survival oppure è un po’ malfatta e approssimativa. A questo va aggiunto il fatto che il testo è davvero povero (e a volte scadente) e le illustrazioni imbarazzanti. Va bene l’effetto nostalgia e il doveroso tributo (e la nuova scatola è davvero bellissima), ma Original D&D è davvero fuori tempo massimo, così come Chainmail e Outdoor Survival. Le sensazioni e il mood che vuole evocare sono rese comunque dalla versione successiva in maniera migliore e quindi voler giocare a questo gioco è davvero un gesto di caparbietà e coraggio, buono come esercizio archeologico.
Io direi quindi che il gioco in generale non è all’altezza dei tempi e perde le sfide con le altre versioni di D&D.
Swords & Wizardry d’altra parte è ben fatto ma (anzi… e per questo) non è un retroclone fedele, e scivola un po’ in avanti verso Advanced D&D 1. Giocare a S & W è in pratica giocare a un altro gioco, bello e funzionale, ben fatto e supportato da oltre cento blog e autori amatoriali. Però, appunto, un altro gioco.
Se ne può riparlare in un futuro articolo sui Retrocloni…