La Versione B/X di Dungeons & Dragons è la prima vera forma compiuta di Basic D&D. E i suoi retrocloni sono ben fatti e interessanti. Ci si può giocare? Decisamente sì!
In attesa di D&D Next, continua la Guida alle edizioni passate del gioco di ruolo più antico, noto e diffuso del mondo, dopo l’articolo su Original D&D e quello sulla Versione Holmes.
Basic D&D – la Versione B/X (1981)
Nel 1981, dopo un paio d’anni che la Versione Holmes del regolamento di D&D era in circolazione, in parte sovrapposta con Advanced D&D 1 edizione e gli ultimi scampoli di Original D&D, si decise di revisionare e rilasciare una ulteriore versione del gioco. Venne quindi realizzato un nuovo “Basic Set” da Tom Moldvay e un tutto originale “Expert Set” da David Cook, entrambi in organico alla TSR, come aggiornamento e rifacimento delle versioni precedenti. Dagli acronimi di Basic ed eXpert, questa versione viene chiamata appunto B/X.
A questo punto della diffusione di D&D, c’era dunque da una parte il prodotto “di punta” della TSR, e cioé Advanced D&D curato da Gary Gygax in persona, e dall’altra questa “nuova versione del gioco originario“. Da qui in poi le due versioni del gioco prendono percorsi paralleli e differenti e quello che c’era prima rimane indietro e fuori produzione. La Versione B/X fu realizzata per portare avanti il tono semplice e immediato del gioco originario, mentre Advanced sbandierava di esserne il normale avanzamento a un gioco completo e dettagliato, affermazioni entrambe abbastanza esatte e veritiere.
Tecnicamente, la Versione B/X è anche classificata come la “seconda revisione delle regole di base” del gioco, nonché ristampe ottava, nona, decima e undicesima del Basic Set e ovviamente Versione Moldvay/Cook, ma insomma, ci siamo capiti…
Il nuovo manuale delle regole Basic Set (64 pagine, che coprono i livelli 1-3) venne distribuito sia come libro a se stante che sotto forma di scatola (la Magenta box), con dentro anche il modulo B2: The Keep on the Borderlands, sei dadi e un pennarello. Si narra che grazie anche a questa inclusione nella Magenta Box, The Keep on the Borderlands divenne la più diffusa delle avventure per gioco di ruolo di sempre, con oltre 1,5 milioni di copie stampate…
Quello che Holmes aveva cercato di fare in termini di semplificazione, razionalizzazione e ottimizzazione delle regole (senza riuscirvi), adesso viene portato a compimento da Moldvay:
– Appaiono le sette classi/razze canoniche del Basic (Chierico, Guerriero, Mago e Ladro umani, Elfo, Nano e Halfling);
– Le meccaniche di gioco sono considerate “guidelines” da seguire, piuttosto che “rules” immutabili;
– Le armi sono differenziate tra loro a seconda delle caratteristiche “reali”;
– Il numero di incantesimi a disposizione ai primi livelli si riduce e semplifica;
– Il testo è finalmente davvero scorrevole, introduttivo e comprensibile a tutti;
Il gioco si espande poi come detto ai livelli 4-14 con l‘Expert Set di Cook, ribadendo con questo che il Basic Set non aveva l’intenzione di instradare i giocatori all’Advanced, ma di seguire un percorso proprio. Anche questo Expert Set aveva la sua scatola, che conteneva, oltre al libro delle regole anche l’avventura X1: The Isle of Dread scritta da Moldvay e Cook.
Un Master Set annunciato non uscirà mai per la versione Moldvay, ma solo per la successiva. Altri moduli di gioco usciti nel corso della durata di vita della Versione B/X sono alcune tra le più note, iconiche e memorabili avventure di D&D mai pubblicate: B3: Palace of the Silver Princess, B4: The Lost City, X2: Castle Amber, X3: Curse of Xanathon.
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Versione moderna e retrocloni
La Versione B/X del gioco non è stata ulteriormente ristampata negli ultimi anni, seppellita per sempre dalla storia dalla più nota e successiva Versione Mentzer.
A dire il vero si trovano ancora qua e là nei negozi online delle copie in buone condizioni e a ottimi prezzi da arraffare appena possibile. Io ho fatto così e con una quindicina di euro tempo fa ho portato a casa entrambi i manuali (si trova a ottimi prezzi perfino la scatola!)
Il retroclone per eccellenza della versione Moldvay/Cook è Labirynth Lord, il primo retroclone pubblicato ufficialmente da una casa editrice. Labirynth Lord offre in un solo volume tutte le regole del Basic e dell’Expert Set e si “allunga” fino al 20imo livello. Le variazioni rispetto all’originale sono poche e marginali, tutte in direzione di un miglioramento in termini di giocabilità.
Il gioco è fedele all’originale e ben fatto, tradotto e ancora disponibile anche in italiano, sia in cartaceo che in digitale!
Un altro adattamento molto famoso, è Lamentations of the Flame Princess, con tutti i distinguo del caso. Lamentations è infatti basato sulla B/X, ma prende poi la tangente per diventare un prodotto del tutto diverso, con regole aggiunte e varianti, ma soprattutto un‘atmosfera decadente, corrotta, crudele e weird, che manca del tutto in D&D.
Il gioco non è americano (e si vede): è crudo, spietato e violento, al limite con l’horror, mi pare anche vietato ai minori per le immagini e le descrizioni che vi sono dentro. Merita sicuramente di essere letto e giocato (la versione asciutta si trova anche gratis), ma non siamo certamente in presenza di un retroclone filologicamente puro.
Terza citazione per il recente Adventurer Conqueror King, anch’esso, più che un retroclone vero e proprio, un tributo a D&D B/X, con molta carne al fuoco tutta nuova, moderna e ben fatta.
Lo stile è molto più pregno di sword & sorcery alla “Conan”, piuttosto che di dungeoncrawling tipico di D&D. Anche qui, insomma, un bel gioco ma sostanzialmente diverso dall’originale, che invece è ufficialmente rappresentato da Labirynth Lord.
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Ci si può giocare?
D&D Basic, nella Versione B/X è una delle versioni di D&D più giocabili in assoluto. Promossa a pieni voti, sia nella edizione originale Moldvay/Cook che nel rifacimento perfettamente clonato e riuscito di Labyrinth Lord.
Il dubbio che può venire è forse quello se regga il confronto con altre versioni successive di D&D Basic (Mentzer e Rules Cyclopedia, per esempio). Ma questo lo vedremo un’altra volta…
Nel frattempo, se volete rimettervi a giocare a un vecchio D&D e avete a casa i moduli della serie B e X, con qualche dollaro potete recuperare il bel D&D di Moldvay e Cook e con qualche euro anche Labirynth Lord in italiano…
Funzionano!
Io citerei anche Dark Dungeons, che e’ scaricabile gratuitamente.
Si, ma DD è retroclone della Rules Cyclopedia, non della B/X… 🙂
Adventurer Conqueror King si distingue soprattutto perché approfondisce (come suggerisce il nome) tutti gli aspetti che nell’Export sono accennati: il passaggio da avventurieri a personaggi di primo piano nel mondo, che conquistano e controllano posizioni importanti nella società. E in questa direzione fornisce regole e soprattutto strumenti per il master per gestire al meglio baronie, gilde, ecc e campagne più o meno sandbox.
[…] Mentre scrivo sempre meno spesso, il buon Mauro mi ha battuto sul tempo e ha da qualche giorno raccolto tutte le notizie sui manuali e le date di uscita della nuova edizione sull’eccellente Caponata Meccanica, e quindi vi ci rimando se non sapete già tutto (e mentre siete lì leggetevi anche gli articoli sulle vecchie edizioni). […]