Ritorna Dungeons & Dragons, il gioco dei giochi, con la sua nuova Edizione – la Quinta, la Next – che si prevede sarà quella definitiva. Ecco il punto completo della situazione.
Dungeons & Dragons Next sta arrivando… E’ agli atti come io sia coinvolto pienamente nel progetto Savage Worlds, che mi piacciano moltissimo Pathfinder, L’Unico Anello, Il Richiamo di Cthulhu e Sulle Tracce di Cthulhu, il Mondo di Tenebra (continuity vecchia, regole nuove), il gioco di ruolo di Conan il Barbaro e molti altri titoli meno conosciuti come Uno Sguardo nel Buio, Lex Arcana, Kata Kumbas, Fighting Fantasy RPG, Maelstrom, Dragon Warriors e Lupo Solitario.
Eppure c’è sempre Dungeons & Dragons da qualche parte nel mio cuore, sebbene le ultime partite risalgono a diversi anni fa, con delle vecchie campagne di Eberron e Ravenloft (3.5) e qualche tentativo fatto con la pessima Quarta Edizione.
Dungeons & Dragons è il gioco dei giochi. Il primo. Il più venduto. Il più famoso. Quello che da il LA a tutti gli altri, in termini di standard di qualità, innovazione, progetto editoriale.
Quando è nato, nel 1974, ha rivoluzionato il mondo dei giochi.
Quando è andato alla deriva, negli anni ’90, ha lasciato spazio a nuovi concorrenti che lo hanno surclassato.
Quando è risorto con la gloriosa Terza Edizione, ha rimesso tutti in riga e dettato un nuovo standard.
Quando è andato di nuovo alla deriva, con la Quarta Edizione, ha permesso a tanti nuovi titoli di emergere e surclassarlo, primo fra tutti l’ottimo Pathfinder.
Adesso sta per tornare, con la sua Quinta Edizione, anche detta “Dungeons & Dragons Next”. Il conto delle edizioni non torna, ovviamente, ma si mette in riga con la Terza e la Quarta. Alla Wizard poi la chiamano semplicemente Dungeons & Dragons e questo basta e dice tutto.
Un rilancio definitivo.
Un gioco per domarli tutti.
Qualcosa che sia appetibile la migliore scelta possibile sia per il giocatore più Grognard e Old School che ci sia in circolazione, che per chi ama ancora Original D&D, Basic o Advanced, nelle versioni originali o tramite retrocloni, ma anche per chi ha adorato la flessibilità e la perfezione formale della 3za Edizione ed è finito a giocare con la 3.75 di Pathfinder, per chi ha gradito le meccaniche della Quarta e perfino per chi dovrebbe cominciare a giocare per la prima volta con questa.
Il gioco dei giochi, di nuovo.
Questo negli intenti, ovviamente.
Vedremo.
Intanto è certo che gli intenti di design e produzione di Dungeons & Dragons Next vanno quasi tutti nella direzione giusta, come si evince da tutte le indiscrezioni rilasciate finora. Ecco quello che più colpisce dagli annunci degli ultimi giorni:
– Grafica e illustrazioni epiche e potenti, a metà strada tra quelle “più realistiche” della Terza Edizione e quelle esageratamente supereroistiche della Quarta. Se una volta le immagini chiave erano quelle di Todd Lockwood, adesso le copertine sono quelle di Tyler Jacobson.
– Una scatola “Starter Set” per iniziare. Le scatole ci piacciono e questa appare perfetta: un’avventura di 64 pagine con tutto ciò di cui il Dungeon Master avrà bisogno per cominciare, un manuale di regole da 32 pagine per giocare personaggi da livello 1 a 5 (ma non opzioni per crearne altri), 5 personaggi pregenerati, ognuno con scheda del personaggio e 6 dadi. Il tutto per soli 20 $.
– I tre Manuali Base nei mesi successivi, intervallati già da campagne pronte da giocare, che colmeranno il “vuoto” provocato dalla mancanza immediata del Manuale del Dungeon Master e di quello dei Mostri. Due difetti abbastanza interessanti: ogni Manuale Base avrà prezzo di copertina di 50 $ e non si prevedono allo stato attuale versioni italiane.
– Avventure e miniature “subappaltate” a due tra le migliori compagnie del settore: rispettivamente Kobold Press e Wizkids. Per esempio, la prima Campagna sarà Tiranny of Dragons, di cui la Kobold Press scriverà i capitoli e per cui la Wizkids creerà le miniature. Allo stato attuale, l’accordo con la Kobold non prevede sviluppi certi dopo questa prima campagna.
– Un sistema regolistico di Personalità, Ideali, Legami e Difetti per dare rilevanza in gioco al background e all’aspetto interpretativo.
– Un supporto al gioco basato su una versione risistemata di D&D Encounters e su nuovi videogame, come la versione videoludica di Tiranny of the Dragons, che diverrà il quarto modulo del MMORPG Neverwinter.
– Retrocompatibilità (supposta o effettiva) con avventure e moduli di TUTTE le altre edizioni. E se vi manca qualcosa delle chicche del passato, ecco che nello store online della Wizards of the Coast potrete acquistare una tonnellata di PDF di tutte le uscite di manuali, avventure e moduli delle passate edizioni.
– Apertura a tutti i mondi di gioco finora pubblicati e a quelli creati dai Dungeon Master. In ogni caso, la prima ambientazione supportata sarà Forgotten Realms, in cui è ambientata anche la campagna Tiranny of Dragons.
– Un approccio veloce e divertente ai personaggi di 1 e 2 Livello, che durano entrambi una sessione di gioco.
– Limitazioni sul numero e la valenza degli oggetti magici che si possono trovare e usare, con in più il sistema della Sintonizzazione, molto interessante.
Insomma, tutto lascia ben sperare che questo sia “il Ritorno del Re”. Anche se io lavoro con altri giochi, il mio è uno sguardo di ammirazione e interesse verso questo titolo, che davvero promette di essere in nuovo standard con cui confrontarsi per il settore, nei prossimi anni.
Quello che ha progressivamente “ucciso” D&D e’ stato il progressivo aumento della complessita’ e il voler avere per forza un approccio “scientifico” alle avventure fantasy, distruggendo gli aspetti di sorpresa e meraviglia, visto che tutto viene ricondotto a delle regole ben precise (e note a tutti).
L’esempio piu’ lampante di questo fenomeno e’ quello degli “stat blocks”: ogni personaggio (giocante o meno, anche quelli di minore importanza nelle avventure) ha “appiccicato” un papiro infinito di punteggi statistici e di abilita’ speciali, classi speciali e quant’altro che occupa da solo piu’ spazio dell’avventura vera a propria.
Una vera tortura sia per il Master che per i giocatori, che sono costretti a passare ore a lavorarci su (=palle) prima di poter pensare di cominciare a giocare (=divertimento).
Ma chi ce lo fa fare?!?
Riuscita’ Next ad invertire la tendenza? Vedremo…
Ma soprattutto, riuscirà qualcuno a rompere il silenzio esoterico che circonda la localizzazione italiana?
Ma guarda che purtroppo non c’è molto da dire. La WotC ha fatto sapere che non ci saranno localizzatori in nessuna lingua diversa dall’inglese. Tutto il mondo dovrà comprare D&D direttamente da loro e in inglese. 🙁
«[…] e non si prevedono allo stato attuale versioni italiane».
Puntavo sul binomio stato-attuale : (
in effetti ora vorrei capire solamente un paio di cose, legate soprattutto alla mancanta localizzazione in paesi non anglosassoni o americani.
Per prima cosa, è utile capire quanto del playtest di D&D Next si trova effettivamente nelle versioni presentate e in uscita a luglio\agosto.
Secondo quanto aspetterà la WOTC a concedere i diritti per la localizzazione….. Effettivamente abbiamo il “rischio” di comprare solo una versione deluxe a colori del regolamento del playtest o abbiamo effettivamente altre novità? in questo periodo, con una concorrenza a livelli qualitativi molto alta, una mancanta localizzazione potrebbe penalizzare le vendite in altri paesi? pongo queste domande senza avere grossi problemi a giocare a D&D in inglese…. dopotutto dopo la scatola rossa, siamo passati ad Advanced D&D che all’epoca era esclusivamente importato e in lingua americana…. ultima acida riflessione …. forse, dopo gli strafalcioni della traduzione del manuale del giocatore 3 , non rimpiango la localizzazione….
[…] manuali e le date di uscita della nuova edizione sull’eccellente Caponata Meccanica, e quindi vi ci rimando se non sapete già tutto (e mentre siete lì leggetevi anche gli articoli sulle vecchie […]
Non amo molto la parte raltiva a personalità, legami e difetti coperti da meccaniche di gioco piuttosto che lasciate alla libera interpretazione, mentre per altri aspetti sembrerebbe interessante.
Sfortunatamente il prezzo di copertina me lo ha fatto già andare in disgrazia.
A me invece mi pare un forte segnale che stimoli anche in gioco l’interpretazione. Per quanto riguarda il prezzo, basta guardarsi un po’ in giro e si trova scontato anche del 35%… Tipo amazon.de o uk.
Inoltre lo starter set viene a 20 dollari da scontare e ci sarà un pdf gratuito come rulescyclopedia che non può che essere un doveroso introduttivo per tutti… Che volere di più? 🙂
“… che si prevede sarà la definitiva…” ???????
Hahahahahahahahah!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Forse la definitiva prima della 6a, 7a, 8a, 45a, 99a, 1.254a. L’autore dell’articolo sottovaluta l’ingordigia della Hasbro….
Ho letto rapidamente le regole del Basic free pdf. A mio avviso è una schifezza. Una 3/3.5 revisionata, forse semplificata ma non nei punti chiave (ma ancora i livelli???? Ancora i TS (che prima erano 5, poi divennero 3, poi divennero “Difese”, ed erano 4 ed ora divengono ben 6!!!)???? Ancora le capacità fisse/limitazioni di classe????
Ma non è ora, dopo 5 edizioni, di cambiare un pò???
Insomma, a mio avviso un edizione fatta da e per bambini spastici anche peggio della 4a.
C’è, come si dice anche nell’articolo, ben altro sul mercato. E di molto, molto meglio.
La “definitiva” per un po’… quello sì 😉
Invece ora che l’ho letta posso dissentire su tutto il resto. Per me è la migliore versione mai realizzata.
Una 3.5 rivista e semplificata, con tanta roba ottimizzata e perfezionata. Evviva i TS ora equiparati a tiri caratteristica, evviva le capacità fisse, i livelli e le abilità.
Perché cambiare? Qui si vuole andare a riscrivere la QUINTESSENZA del gioco. E secondo me ci sono riusciti.
Questo è D&D. Come mai prima d’ora!